La Storia della Croce Rossa Italiana

 

 

 

 Henry Dunant

L'Associazione Italiana della Croce Rossa, ente di diritto pubblico non economico con prerogative di carattere internazionale, ha per scopo l'assistenza sanitaria e sociale alla popolazione sia in tempo di pace che in tempo di conflitto. Ente di alto rilievo, è posta sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, sottoposta alla vigilanza  del Ministero della Salute, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero della Difesa, ciascuno per quanto di competenza. La C.R.I. fa parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa. Nelle sue azioni a livello internazionale si coordina con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, nei Paesi in conflitto, e con la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per gli altri interventi.

Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, di cui la CRI fa parte, è un'organizzazione internazionale non governativa istituzionalizzata nel 1928 dalla XIII Conferenza Internazionale dell'Aja e coordina numerosi membri: il Comitato Internazionale della Croce Rossa, la Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa e le Società Nazionali. Rappresenta una forza di 120 milioni di volontari, animati dalla stessa vocazione e dalla stessa generosità, uniti da 7 Principi Fondamentali (vedi). Esso costituisce la più straordinaria catena di solidarietà del mondo.

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha sede a Ginevra, è una organizzazione neutrale e indipendente che assicura aiuto umanitario e protezione alle vittime delle guerre e delle violenze armate; nei conflitti armati il CICR è responsabile delle attività internazionali di soccorso di tutto il Movimento.

La Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa, che ha sede a Ginevra, è una associazione di diritto interno che, per la differente nazionalità dei suoi membri e per l'attività perseguita, rientra nella categoria delle organizzazioni internazionali private non governative. Sua attività specifica è quella di agire in qualità di organo permanente di coordinamento tra le Società Nazionali e portare ad esse assistenza, soccorso alle vittime delle catastrofi, organizzando e coordinando l'azione di soccorso a livello internazionale delle Società Nazionali; inoltre si impegna a favorire la creazione e lo sviluppo di nuove Società Nazionali e a collaborare con il CICR nella diffusione del Diritto Internazionale Unitario. Alla Federazione aderiscono 186 Società Nazionali.

Le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa create in origine per soccorrere i soldati feriti o malati affiancando i servizi sanitari delle Forze Armate, le Società nazionali svolgono ora numerose attività sia in tempo di pace che in tempo di guerra come ausiliarie dei poteri pubblici. In base al principio di Universalità tutte le Società Nazionali hanno uguali diritti ed il dovere di aiutarsi reciprocamente. Il rapporto tra società nazionali consorelle è paritario e prioritario, pertanto qualsiasi operazione in un paese estero deve necessariamente avere l'accordo della croce rossa o mezzaluna rossa locale.

     

  

L’idea della Croce Rossa inizia a prendere forma nella mente del suo fondatore, lo svizzero Henry Dunant quando, il 24 giugno 1859, egli si trova ad assistere alla sanguinosa Battaglia di Solferino, uno degli episodi più tragici della storia d’Indipendenza d’Italia. Dunant rimane sconvolto dal numero impressionante dei feriti e dei morti, ma soprattutto dal fatto che essi vengano abbandonati a loro stessi: più di 40.000 persone giacciono infatti sul campo di battaglia. Impotente di fronte a queste scene di dolore e di disperazione, Dunant cerca invano medici, chirurghi e infermieri che possano alleviare le sofferenze di tanti uomini. Cosciente, quindi, che l'unica cosa da fare è quella di ricorrere alla buona volontà degli abitanti del paese, Dunant stesso si improvvisa infermiere, raduna uomini e donne, procura acqua, brodo, biancheria e bende, ritorna sui campi di battaglia per raccogliere il maggior numero di feriti. Nonostante tutto è ben consapevole dell'insufficienza dei soccorsi in rapporto alle necessità. Moltissimi feriti vengono trasportati nella città vicina di Castiglione delle Stiviere dove chiese, scuole e case private sono messe a loro disposizione come ospedali temporanei e ricevono le cure possibili dalle donne del posto. Queste le parole riportate da Dunant nel suo libro "Un souvenir da Solferino", del 1859.

 

                

 La battaglia di Solferino

 

“...nell'Ospedale e nelle Chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di ogni nazione. Francesi, Austriaci, Tedeschi e Slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere. Risuonano sotto le volte dei santuari. Mi diceva qualcuno di questi infelici: "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene!". Malgrado le fatiche che hanno sopportato malgrado le notti insonni, essi non riposano e, nella loro sventura implorano il soccorso dei medici e si rotolano disperati nelle convulsioni che termineranno con il tetano e la morte...”
Il fine del libro di Dunant è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica per la realizzazione del suo progetto: da quel momento egli perseguì l'idea di costituire in ogni Stato, associazioni di volontari organizzati, in tempo di pace, per offrire soccorso ai feriti in caso di conflitto.
Il libro è un vero successo, ha una vasta risonanza in tutta Europa e crea immediatamente un clima favorevole alla realizzazione concreta degli ideali in esso contenuti, tra cui quello di restituire alla guerra (ritenuta un male inevitabile) almeno una minima "umanità". Dunant propone che i feriti ed il personale sanitario, vengano ritenuti neutrali dalle Parti belligeranti, e siano protetti da un segno distintivo comune.

 

 

 

Prima Convenzione di Ginevra

Nel 1862 Dunant aderisce alla "Società ginevrina di Utilità Pubblica" ed insieme ad altri cinque cittadini svizzeri, fonda una Commissione di lavoro, il "Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti", prima cellula di quello che diventerà il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Il "Comitato dei cinque" porta avanti le idee proposte da Dunant nel suo libro ed il 26 ottobre 1863 organizza, a Ginevra, una Conferenza Internazionale alla quale partecipano 18 rappresentanti di 14 Paesi che, il 29 ottobre, firmano la "Prima Carta Fondamentale". Le dieci risoluzioni in essa contenute definiscono le funzioni ed i mezzi dei Comitati di soccorso e costituiscono l'atto di nascita del Movimento.


Il 22 agosto 1864 veniva firmata da 16 Stati europei la Prima "Convenzione di Ginevra" per il miglioramento delle condizioni dei feriti delle forze armate in campagna". Il documento, ispirandosi alle idee di Henry Dunant, ha gettato le basi del diritto internazionale umanitario contemporaneo, stabilendo regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, l'obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie attraverso l'emblema protettivo della Croce Rossa, fondata un anno prima. Stabilisce inoltre l'obbligo di curare i prigionieri e di sgomberare i feriti dal campo di battaglia.

     

  

 
Intanto in Italia, il 15 giugno 1864 si costituisce a Milano il primo "Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra" ad opera del Comitato Medico milanese dell'Associazione Medica Italiana, due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra, sotto la presidenza del dottor Cesare Castiglioni. Il Presidente, due mesi dopo la costituzione del Comitato, viene chiamato a Ginevra, insieme ad altri delegati italiani, per esporre quanto fatto a Milano e gli viene chiesto cosa pensa di fare in avvenire in favore dei feriti e dei malati in guerra. Il 22 agosto 1864 anche l'Italia sottoscrive la Convenzione di Ginevra.
L’11 dicembre 1864 si tiene, a Milano, un congresso in cui si approva il regolamento del Comitato di Milano come Comitato Centrale della Croce Rossa per il coordinamento delle attività dei costituendi nuovi comitati.

 

 

 

Antico mezzo di trasporto dei feriti

Il 20 giugno 1866 l'Italia dichiara guerra all'Austria e le prime quattro "squadriglie" di volontari partono alla volta di Custoza. Da allora la CRI è sempre presente e attiva nei conflitti che vedono impegnata l'Italia, sino alla II° guerra mondiale. Ma l'impegno dell’Associazione non si limita alle situazioni di guerra: la CRI, oggi presente su tutto il territorio nazionale, è presente negli eventi catastrofici naturali e/o originati dall'uomo del nostro Paese o sulle scene internazionali, in applicazione del motto "Primi ad arrivare, ultimi a ripartire".
     

 

 

  

 

Gli emblemi

 

1° - Il Simbolo originale della Croce Rossa è stato scelto, nel 1864, in omaggio alla Confederazione Elvetica invertendo i colori della sua bandiera. Non ha valenza religiosa.
2° - Il simbolo della Mezzaluna Rossa è stato adottato dai Paesi di fede islamica. Sia la Croce che la Mezzaluna rappresentano il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
3° - L'uso del Cristallo Rosso è stato sancito nel 2005; è definito come Terzo Protocollo. Può essere utilizzato in abbinamento o in sostituzione dei simboli nazionali: Croce Rossa, Mezzaluna Rossa, MaghenDavid (la "Croce Rossa" Israeliana).